Sapevi che anche la durata del matrimonio è un fattore importante per la quantificazione dell’assegno divorzile?
Se il matrimonio è stato di breve durata è a rischio l’assegno divorzile
Seconda la Cassazione il riconoscimento di un assegno divorzile sarebbe a rischio se l’unione coniugale è durata poco. In base alla durata, infatti, l’assegno divorzile può essere ridotto o addirittura revocato.
La posizione della Cassazione ha trovato applicazione di recente in una sentenza del Tribunale di Verona che il 15 maggio 2020 non ha confermato l’assegno divorzile, proprio in virtù del fattore “tempo”.
Secondo la sentenza, la breve durata del matrimonio ha impedito il consolidarsi dei doveri di solidarietà e assistenza familiare.
La quantificazione dell’assegno divorzile
La valutazione della “durata” del matrimonio per la quantificazione dell’assegno divorzile non è cosa nuova e consegue alla funzione che deve attribuirsi all’assegno. La Cassazione, infatti, ritiene che all’assegno divorzile debba attribuirsi una funzione assistenziale in misura compensativa e perequativa.
In questo senso, la durata del matrimonio diviene un elemento di valutazione importante del contributo che ciascun coniuge ha apportato nella formazione del patrimonio comune o del patrimonio dell’altro coniuge.
Nella sentenza n. 12021/2019, per esempio, la Corte di Cassazione ha condiviso le valutazioni del giudice a quo che ha valorizzato, in diminuzione, l’assegno divorzile. La decisione è stata motivata considerando la breve durata della vita in comune, che in assenza di figli, non avrebbe avuto efficacia condizionante sulla formazione del patrimonio delle parti, facendo quindi venir meno ciò che secondo la Cassazione avrebbe giustificato la previsione di un assegno divorzile.
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